Finita l’epoca di Roberto Speranza, per molti versi Ministro deludente nel campo della salute, ora si fanno i nomi per la sua successione. Spunta quello di Orazio Schillaci, voluto da Giorgia Meloni.
Il toto-ministri è ancora in essere e il Governo Meloni potrebbe formarsi già la prossima settimana. Tra i Ministeri più gettonati dai partiti del centro-destra vi è quello della Salute, occupato fino ad oggi dal post-comunista Roberto Speranza (rieletto con il paracadute nel listino del PD). Tra i nomi più papabili vi è quello proposto da Fratelli d’Italia, ovvero il rettore di Tor Vergata Orazio Schillaci.
Il docente universitario farebbe le scarpe ai più gettonati (finora) Francesco Rocca (Croce Rossa Italiana) e Guido Bertolaso (ex-mammasantissima della Protezione Civile).
Ma chi è Schillaci?
Ha 56 anni, è romano, guida l’ateneo di Tor Vergata dal 2019. È docente ordinario di medicina nucleare ed è stato preside della facoltà di medicina e chirurgia della stessa Università. E’ ovviamente un Medico ed è Presidente dell’Associazione Italiana Medici di Medicina Nucleare.
Quali sono le sue esperienze politiche o amministrative?
Non ne ha, o meglio non ha mai fatto politica diretta. E’ stato, tuttavia, componente in passato di diverse commissioni sanitarie alla Regione Lazio e nel ministero della Salute. È presidente dell’associazione italiana di medicina nucleare. Si è occupato anche dell’emergenza Covid.
Speranza lo nominò nell’Istituto Superiore di Sanità.
E’ stato membro dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), nominato dal Ministro uscente Speranza. Ha lavorato al fianco del presidente Silvio Brusaferro.
Sarebbe un tecnico in un ministero importante.
Schillaci potrebbe essere uno dei pochi tecnici puri del nuovo governo. Sul ruolo di ministro della Salute si era consumato uno scontro politico: il dicastero era stato richiesto da Forza Italia per la senatrice Licia Ronzulli, fedelissima di Silvio Berlusconi (Forza Italia), ma Giorgia Meloni si era opposta chiedendo un profilo di alta competenza. La sua nomina potrebbe essere quella auspicata da tutti e che metterebbe i 4 gruppi della maggioranza definitivamente d’accordo tra loro.
Chi vivrà vedrà.