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martedì, Marzo 19, 2024
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Nursind. Per Infermieri e Ostetriche occorre riconoscere con urgenza il lavoro usurante. Ormai professione senza tutele.

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Il sindacato Nursind è su tutte le furie: “il lavoro di Infermieri e Ostetriche deve essere riconosciuto come usurante, per non perdere le tutele”.

“Quello degli infermieri e delle ostetriche è un lavoro usurante. In un Paese normale stare qui a discuterne dovrebbe essere superfluo e invece è da tre legislature che siamo auditi su questo tema”. Lo ha detto Andrea Bottega, segretario nazionale del Nursind, in videocollegamento con i membri della commissione Lavoro del Senato, nell’ambito del ciclo di audizioni sui ddl per l’inserimento di infermieri e Oss tra le categorie usuranti.

“Di fronte all’organizzazione sempre più complessa del lavoro in ambito sanitario e alle responsabilità maggiori in capo al personale infermieristico, che continua a scontare da anni una carenza cronica di organico – spiega Bottega –, non è ipotizzabile che un infermiere, nonostante tutti i suoi sforzi, a 67 anni possa essere in grado di assicurare una assistenza qualificata ai pazienti. Ecco perché non si possono più trascurare tutti i problemi legati all’assetto organizzativo che, insieme a quelli direttamente connessi allo svolgimento della professione, comportano gravi conseguenze sulla salute dei lavoratori”.

Nel dettaglio, Bottega si è soffermato sul lavoro a turni “che comporta disturbi del sonno e metabolici e che quindi a lungo andare è usurante”, ma anche sulla patologia del rachide che “come attestano diversi studi epidemiologici, ha un’incidenza 3-4 volte maggiore nella categoria infermieristica rispetto a tutte le altre del comparto sanità”. Senza tralasciare, infine, la sindrome da burnout: “Disturbi quali ansia e depressione non vanno sottovalutati perché inevitabilmente finiscono per ripercuotersi sulla cura dei pazienti”.

Di fronte allo stato di usura fisica e psichica del personale purtroppo le soluzioni messe in campo “non sono risolutive”: “Ricollocare un dipendente con esonero in attività e modelli di turno compatibili con il suo stato di salute, per esempio, è un po’ come nascondere la sabbia sotto il tappeto – ha spiegato -. Non si può dimenticare, infatti, che il 75% degli infermieri è donna. Tra maternità, esoneri dal lavoro notturno e permessi ex lege 104/92, dunque, il problema per chi deve gestire i servizi è tutt’altro che risolto”.

La questione, ha concluso Bottega, “non è se la professione di infermieri e ostetriche abbia le necessarie caratteristiche per essere considerata tra i lavori usuranti. La questione è se il legislatore stavolta si prenderà cura di chi cura. Se il Parlamento avrà la sensibilità necessaria per approvare questi disegni di legge. E, soprattutto, se il Governo sarà disposto a liberarsi della retorica degli eroi per passare dalle vuote parole alla concretezza dei fatti”.

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