Oggi presentiamo la storia di Riccardo, Paziente ex-tossico dipendente, salvato da un Infermiere in un anfratto del Gargano e da un presunto Angelo custode.
Il fatto è accaduto in una ridente cittadina Pugliese (sul Gargano) qualche tempo fa, ma è stato reso noto solo di recente dal collega Infermiere Andrea (nome di fantasia). Quest’ultimo è un operatore del Servizio 118 dell’ASL di Foggia.
Tutto è accaduto all’imbrunire di una giornata uggiosa. Alle 18.30 di sera un signore anziano, ben vestito e con occhiali da sole ha bussato alla porta dell’ambulanza del 118: “laggiù nel bosco, in un anfratto, ho sentito dei lamenti, probabilmente qualcuno sta male”.
L’autista si è girato, ha riferito il tutto all’Infermiere e al Soccorritore, nel frattempo intenti a ripristinare i presidi medicali in ambulanza, e si è girato di scatto per chiedere le generalità dell’anziano figuro. L’uomo era sparito nel nulla. I tre sono scesi dal mezzo per cercarlo, ma di lui nessuna traccia.
A quel punto hanno allertato la centrale operativa e si sono diretti verso il luogo descritto dallo strano individuo. Team leader del gruppo l’Infermiere Andrea, con un passato da speleologo e di sport agonistico.
Giunti sul posto hanno proseguito lungo uno stretto viottolo tra arbusti e alberi. Dopo 500 metri circa hanno notato uno spiazzale e dietro una roccia un cappuccio grigio con una mano alzata.
“Ho capito subito cosa era accaduto, quell’area era utilizzata da tossicodipendenti per iniettarsi sostanze stupefacenti – ci spiega Andrea – infatti abbiamo trovato Riccardo (nome di fantasia), un noto giovane imprenditore di un paese vicino, che era andato in over-dose di eroina; non era cosciente, lo abbiamo trattato sul posto e subito portato al più vicino ospedale; dopo qualche ora di Pronto Soccorso e ulteriori trattamenti per scongiurare il peggio, l’uomo si è ripreso e ha chiesto di tornare a casa; così è stato. Poi l’ho rincontrato a distanza di qualche tempo, ci ha ringraziati tutti e ci ha chiesto di un uomo strano che gli carezzava la testa, un anziano vestito di tutto punto, che non poteva essere là in quel momento; sembrava suo nonno materno, ma era deceduto 20 anni prima”.
E’ una storia a lieto fine che miscela la professionalità degli uomini del Servizio 118, con presunte presenze mistiche tutte da accertare.
Oggi Riccardo, per finire, si è ripulito dal suo vizio e ha fondato assieme ad altri amici una associazione che in Italia si occupa di tossicodipendente e aiuti agli indigenti.
Tutto è bene ciò che finisce bene.
[…] L’Infermiere, il tossico e quell’Angelo custode. proviene da AssoCareNews.it – Quotidiano Sanitario […]