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Il futuro assistenziale degli Anziani passa dalle Professioni Sanitarie.

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Nel nostro Paese il futuro assistenziale degli Anziani fragili non può che partire dalle Professioni Sanitarie.

Il 21 ottobre a Genova un convegno sui diritti degli anziani e i doveri della comunità.
In Liguria un laboratorio per sviluppare una nuova visione sull’assistenza agli anziani.
Si è svolto venerdì pomeriggio, alla presenza di 600 persone, il convegno “I diritti degli anziani, i doveri della comunità: confronto e prospettive sul futuro dell’assistenza sociosanitaria in un Paese che invecchia”.

Il Convegno che si è tenuto al Politeama Genovese, è stato promosso dagli Ordini TSRM e PSTRP della Liguria, in collaborazione con Sant’Egidio è nato per confrontarsi sul futuro dell’assistenza alla popolazione anziana in un tempo di crollo demografico.

«L’ultimo atto del governo Draghi è stato l’approvazione della Legge Delega di riforma all’assistenza agli anziani non sufficienti. Vorremmo che questo fosse anche un punto di partenza per il nuovo governo: un cambio di paradigma che consenta alla popolazione anziana di essere aiutata a vivere a casa propria, di vincere la solitudine, di creare un sistema di assistenza domiciliare». Monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Commissione per la riforma dell’assistenza sociosanitaria per la popolazione anziana – istituita due anni fa dal Ministro della salute Roberto Speranza – lo ha detto aprendo il convegno genovese dello scorso weekend.
«La Liguria – ha spiegato Paglia, che, insieme al segretario della Commissione per la riforma socio-sanitaria per la popolazione anziana, Leonardo Palombi, ha presentato la Carta per i diritti delle persone anziane – dove un terzo della popolazione è composto da anziani, può essere il laboratorio dove sviluppare una nuova visione della vecchiaia per capire che questa età della vita non è destinata ad essere un naufragio, ma può essere una risorsa. Pensiamo solo a quanto vale il lavoro di assistenza ai nipoti da parte dei nonni, economicamente, ma soprattutto dal punto di vista degli affetti».
L’evento, condotto e moderato da Andrea Castanini, vice direttore de Il Secolo XIX, si è posto l’obiettivo di rispondere alle problematiche degli ultrasettantenni, intercettando le difficoltà sociali prima che divengano sanitarie, uscendo dal modello centrato sull’ospedale per spostarsi in modo più capillare sul territorio.«I nostri professionisti – ha dichiarato Antonio Cerchiaro, presidente dell’Ordine TSRM e PSTRP di Genova, Imperia e Savona – sono impegnati quotidianamente a contribuire alla cura della cittadinanza, e in particolare, degli anziani e delle fragilità. Auspichiamo per il futuro a un’assistenza sempre più individualizzata, mirando alle cure di prossimità. Come Ordini delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione vogliamo contribuire per migliorare l’assistenza sociosanitaria, tutelando e garantendo il benessere della popolazione».
«In tutto questo – ha spiegato Andrea Chiappori, il responsabile a Genova della Comunità di Sant’Egidio – la Liguria ha una responsabilità, quella di essere un modello che anticipa il quadro demografico europeo tra qualche anno: meno persone, più anziane e più sole. Bisogna rendere la casa come un luogo di cura per gli anziani sostenendo l’enorme lavoro delle famiglie».
Pier Andrea Moretti, presidente dell’Ordine TSRM e PSTRP di La Spezia ha ribadito: «l’anziano deve essere considerato un valore aggiunto, è una risorsa, non un peso. Dobbiamo andare incontro in ogni modo alle persone anziane, come cura e promozione della salute».
Al convegno sono intervenuti Istituzioni locali e nazionali, che hanno portato il proprio saluto, tra cui il consigliere regionale Brunello Brunetto, che presiede la commissione consiliare permanente Salute e Sicurezza sociale, Lorenza Rosso, assessore alle Politiche sociali del Comune di Genova, accompagnata da Paolo Tanganelli, garante dei diritti degli anziani; anche Mons. Nicolò Anselmi, vescovo ausiliario della diocesi di Genova, Elisa Pelosin, Università degli studi di Genova, Renato Franceschelli, prefetto del Comune di Genova e Teresa Calandra, presidente dalla FNO TSRM e PSTRP.
L’evento è stata l’occasione per presentare alla cittadinanza la Carta dei valori delle professioni sanitarie, la Costituzione etica della Federazione nazionale degli Ordini TSRM e PSTRP, introdotta dal past president della FNO, Alessandro Beux, e illustrata dalla presidente della Commissione di albo nazionale dei Logopedisti, Tiziana Rossetto e da Daniele Rodriguez, prof di Medicina legale dell’Università di PadovaTra i protagonisti del convegno proprio i professionisti sanitari, che hanno fatto conoscere a chi è intervenuto l’impatto del proprio lavoro, in termini di tutela e garanzia della salute dei cittadini. A far da portavoce di queste istanze i rappresentanti delle tre aree degli Ordini TSRM e PSTRP liguri, Fabrizio Peschiera (area tecnica), Agnese Giangrasso (area riabilitazione), Federico Petrilli (area prevenzione).
Il convegno è continuato con uno stimolante dibattito a cui hanno preso parte pezzi di Terzo settore, Istituzioni nazionali, regionali e comunali, tra questi Anna Lisa Mandorino, segretaria nazionale di Cittadinanzattiva, Andrea Chiappori, responsabile della Sant’Egidio Liguria, Ernesto Palummeri, geriatra e referente ALISA per infezioni da Covid-19 nelle RSA, Massimiliano Cavalli, direttore delle politiche sociali del Comune di Genova, Luigi Carlo Bottaro, direttore generale della Asl3 genovese e Teresa Calandra, presidente della Federazione nazionale Ordini dei TSRM e PSTRP. Al centro della discussione il potenziamento delle professioni sanitarie, l’integrazione tra i servizi sanitari e sociali e promozione delle cure di prossimità.

Ecco l’intero evento:

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