Sepe (FIALS). In Emilia Romagna continua a piovere oro sui Direttori Generali delle Aziende Sanitarie con premi che vanno dai 25.000 ai 29.000 euro annui, mentre restano a secco le indennità per Infermieri, OSS e Professioni Sanitarie, oltre a graduatorie concorsuali bloccate.
“Mentre sembrano non esserci speranze per sanare il bilancio della regione (circa 850 milioni di euro da sanare) si decide di premiare i direttori generali delle Aziende Sanitarie emiliano-romagnole con cifre da capogiro, da 25 mila ai 29 mila euro di premio, in un momento storico dove retribuzioni e graduatorie concorsuali sono ‘ferme al palo’. Riteniamo eticamente e moralmente inaccettabile che i Manager debbano percepire oltre lo stipendio (150 mila euro lordi l’anno – e un’altra variabile fino a un massimo del 20% (fino a un paio d’anni fa era del 10%, poi è stata alzata) anche migliaia di euro di premio per i risultati raggiunti, mentre chi ha lavorato in ‘’Trincea’’ si deve sempre accontentare delle briciole” – ricorda Alfredo Sepe, segretario generale della FIALS Emilia Romagna.
Tra i big più pagati, secondo la ricostruzione della FIALS, spicca Tiziano Corrado Carradori della USL della Romagna con circa trentamila euro (sempre lordi). A pari merito e pari cifra Cristina Marchesi, guida dell’Ausl di Reggio Emilia, mentre per tutti gli altri manager della sanità emiliano romagnola il premio oscilla fra i 28 e i 25 mila euro, tranne che per Paolo Bordon, direttore generale dell’Ausl di Bologna, e Chiara Gibertoni, che dirige il Sant’Orsola che percepiranno tra 26 e 27 mila euro lordi, che si sommano allo stipendio base.
“Siamo fortemente amareggiati per questo modus operandi della Regione che tiene in considerazione solo chi si trova al timone e non le migliaia di lavoratori e lavoratrici che tengono in piedi l’intero sistema sanitario regionale. Come FIALS Emilia Romagna chiediamo che la Regione si impegni ad Assumere dalle graduatorie concorsuali ed a pagare le indennità ai professionisti della sanità” – conclude Sepe.