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venerdì, Marzo 29, 2024
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Camilla, OSS: Vittima della Coordinatrice Infermiera, abbandonata dal sindacato.

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Camilla, OSS: Sono vittima della Coordinatrice Infermiera che mi fa mobbing ma il sindacato mi ha abbandonata perchè d’accordo con lei. Non so più che fare!

Camilla, OSS, denuncia: a suo dire è vittima di mobbing da parte della coordinatrice infermiera. Ha raccolto le prove, ma il sindacato l’ha abbandonata.

“Gentilissimi AssoCareNews.it,

mi chiamo Camilla e lavoro come OSS.

Vi scrivo per denunciare fatti gravissimi e palesi.

Lavoro in degenza e la mia coordinatrice mi fa mobbing. Questa mia affermazione così chiara è nata da oltre 2 anni di soprusi a mio carico e da molte riunioni con il sindacato.

Come dicevo è iniziato 2 anni fa quando è arrivata questa coordinatrice nuova, era settembre 2018.

All’inizio tutto bene, poi lei inizia a comportarsi in modo strano. Sempre sorridente ma mai disponibile, piano piano ha cominciato a manifestare tutta la sua nefandezza.

Mi rivolsi al mio sindacato e mi dissero che c’erano gli estremi per denunciarla per mobbing. Mi hanno detto di “registrare” tutto per sei mesi, raccogliendo le prove con testimoni.

Così ho fatto ma ci ho messo quasi un anno e mezzo perchè di tre episodi che succedevano, forse uno riuscivo a trovare testimonianza scritta o orale.

Ad ogni modo la mia coordinatrice mi umiliava davanti a tutti dandomi della “grassa incompetente” (sono sovrappeso ma ho avuto anche tre gravidanze!), mi ha messo a sedere senza fare niente mentre lei faceva delle fotocopie che non riuscivo a fare perchè non sono pratica. Oltretutto non avrei dovuto farle io, è nato tutto da un suo ordine.

Mi ha convocato nel suo ufficio con la mia collega dicendoci che il nostro turno le dava solo problemi con gli infermieri e che eravamo le meno in gamba di tutto l’orario.

Ha negato le ferie estive 2019 mettendomele a settembre quando avevo chiesto giugno, ingiustificatamente.

Mi ha costretto ad aprire l’armadietto minacciando di chiamare i carabinieri una volte che erano spariti 50 euro da un comodino di una signora.

Tutto questo è evidentemente mobbing.

Sono tornata al sindacato con le prove e hanno deciso di non aiutarmi. Mi hanno detto che le cause per mobbing sono lunghe e difficili da vincere. Che non era il caso di fare confusione in azienda sopratutto durante la pandemia.

Il sindacato (non dico quale per non essere denunciata) era lo stesso che aveva avuto mio padre per quarant’anni di lavoro al porto. Oggi si rivolterebbe nella tomba. Anche perchè ho scoperto che è lo stesso sindacato della mia caposala.

Sono disperata e non so come andare avanti. Mi sento una vittima di cui non importa a nessuno.

Mi rivolgerò ad un legale, sempre che non mi chieda troppi soldi.

Camilla“.

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