La lettera di una OSS ci fa riflettere sull’assistenza ai Pazienti terminali e sugli Hospice, strutture deputate al fine vita o alle cure palliative per i Pazienti oncologici.
Buongiorno Direttore,
sono una OSS e lavoro in Hospice gestito da un’associazione privata quindi un contratto tipico delle residenze sanitarie assistenziali. Mi sono informata: la struttura è classificata come RSA.
Questo non è giusto, perché oltre al lavoro di assistenza e cura al paziente terminale noi facciamo anche supporto, soprattutto in questo momento di pandemia che gli assistiti non possono essere sempre presenti vicino ai loro cari.
Perché il nostro Governo non riconosce l’Hospice con un contratto della sanità privata?
Di lavorare in un reparto Hospice lo scelto io volevo lavorare ha contattato con i malati terminali. Ma è molto dura anche per un fattore psicologico.
Quello che mi fa più rabbia è che non è riconosciuto il nostro lavoro, questo vale per tutte le categorie che lavorano in un reparto Hospice.
Buon lavoro.
Anna, OSS
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