Emergenza infermieri in Toscana: un’allarme che non può più essere ignorato.
Con tono fermo e determinato, il Presidente di Toscana 2030 Domenico Capezzoli prende la parola per denunciare quella che definisce “la più grave crisi del sistema sanitario toscano degli ultimi decenni”. I dati parlano chiaro: la carenza di personale infermieristico ha ormai raggiunto livelli insostenibili in tutta la regione, dalle grandi città ai piccoli comuni, dagli ospedali di eccellenza alle RSA periferiche.

Una crisi senza confini.
L’emergenza non conosce confini amministrativi. Nella sola provincia di Lucca mancano all’appello oltre 50 professionisti, ma il problema si ripete con numeri ancora più drammatici nelle aree metropolitane di Firenze, Pisa e Siena. Le RSA, vero e proprio termometro del welfare regionale, sono costrette a rifiutare pazienti o a ridurre i servizi essenziali. “Stiamo assistendo impotenti al collasso di un sistema che era considerato tra i migliori d’Italia”, afferma Capezzoli. Le radici di un disastro annunciato
L’analisi del Presidente è spietata:
– Fuga dei professionistiverso altre regioni o verso il privato
– Generazioni sacrificate: il 40% degli infermieri under 35 pensa di abbandonare la professione
– Deserto formativo: le università toscane sfornano solo il 60% del fabbisogno reale
– Condizioni disumane: turni di 12 ore, aggressioni quotidiane, stipendi da fame
Un piano d’azione senza precedenti
Toscana 2030 presenta una proposta articolata in 7 punti fondamentali:
1. Piano Marshall per la Sanità
– 50 milioni di euro immediati per assunzioni straordinarie
– Bonus del 30% sullo stipendio base per chi lavora in zone disagiate
2. Rivoluzione contrattuale
– Nuovi accordi con sindacati e ordini professionali
– Stipendi minimi garantiti pari almeno alla media nazionale
3. Sicurezza zero tolerance
– Presidi fissi delle forze dell’ordine in ogni pronto soccorso
– Pene esemplari per chi aggredisce il personale sanitario
4. Formazione 4.0
– Raddoppio dei posti nelle facoltà di Infermieristica
– Corsi accelerati per specializzazioni critiche
5. RSA Protette
– Piano di riqualificazione per tutte le strutture
– Obbligo di un infermiere ogni 10 pazienti
6. Monitoraggio costante
– Tavolo permanente con Regione e Aziende Sanitarie
– Report mensile sullo stato di attuazione
7. Patto etico regionale
– Coinvolgimento di tutti i sindaci toscani
– Campagna di sensibilizzazione per il rispetto del personale sanitario
Le parole d’ordine: concretezza e tempestività.
“Non ci sono più alibi né tempo da perdere”, tuona Capezzoli. “Di fronte a noi abbiamo due strade: continuare a discutere mentre il sistema crolla, o agire subito con determinazione. Noi abbiamo scelto la seconda opzione. A chi ci accusa di essere troppo drastici rispondiamo che è proprio la mancanza di decisionismo ad averci portato a questo punto”.
Un appello alla mobilitazione generale.
Il Presidente conclude con un appello accorato: “Chiedo a tutti i toscani di comprendere la gravità del momento. Ai giovani infermieri di non abbandonare la professione. Ai politici di ogni schieramento di mettere da parte le divisioni. Ai cittadini di sostenere chi ogni giorno si prende cura della nostra salute. Solo uniti possiamo vincere questa battaglia”.
Domenico Capezzoli – Presidente di Toscana 2030
“La salute dei toscani non è negoziabile”
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