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La Regione Campania ha finalmente sbloccato la procedura concorsuale per 1.274 operatori sociosanitari (OSS), dopo uno stop dovuto a rischi di irregolarità e sospetti imbrogli. L’annuncio arriva dalla Direzione generale della Tutela della Salute che, su indicazione del presidente Vincenzo De Luca, ha fissato le date per la prova scritta: dal 3 al 7 novembre, presso le sedi dell’ASL Napoli 1 (Area 1) e dell’ASL Salerno (Area 2), con due turni giornalieri.
Secondo Mauro Giulaittini, reggente CISL Funzione Pubblica Campania, si tratta di “una grande battaglia di giustizia finalmente vinta”, dopo mesi di insistenze e pressioni sulla Giunta Regionale e minacce di mobilitazione del personale sanitario. La svolta permette a ben 25 mila candidati idonei di concorrere per un posto nelle strutture pubbliche del territorio.
Una vittoria per i lavoratori e la sanità.
Il sindacato esprime particolare soddisfazione per la tutela dei circa 1.500 OSS reclutati in emergenza durante la pandemia e ora a rischio disoccupazione. La soluzione individuata prevede infatti una riserva del 50% dei posti per chi ha già lavorato come OSS nelle ASL campane, garantendo continuità lavorativa e valorizzazione dell’esperienza acquisita in pieno Covid.
Impatto sull’organizzazione e qualità dell’assistenza.
Viene confermato che la graduatoria finale – stilata ai sensi dell’art. 1, comma 268, lettera C della legge 234/21 – contribuirà ad aumentare stabilmente il personale OSS, migliorando l’organizzazione sanitaria e l’efficacia nella risposta ai bisogni di salute dei cittadini[1]. L’obiettivo dichiarato da CISL FP è quello di superare la precarietà, offrire stabilità e riconoscere il valore e il ruolo indispensabile di questi professionisti.

