Blitz dei NAS nei centri estetici: 14 strutture sequestrate, Schillaci avverte “Non affidarsi ai social nella scelta del professionista”.
Un’imponente operazione dei Carabinieri dei NAS, condotta in accordo con il Ministero della Salute, ha portato al sequestro di 14 strutture tra centri estetici e studi medici estetici in tutta Italia. L’intervento, che ha visto 1.160 controlli e l’individuazione di 132 obiettivi non conformi, arriva dopo i recenti e drammatici casi di cronaca che hanno causato la morte di tre donne a Roma a seguito di interventi estetici.
Irregolarità diffuse e pericoli per la salute.
Le verifiche dei NAS hanno svelato un quadro preoccupante: interventi di chirurgia estetica eseguiti da personale non qualificato, l’utilizzo di apparecchiature non idonee e la presenza di locali carenti dei minimi requisiti sanitari e strutturali. Queste irregolarità non solo mettono a rischio la salute dei pazienti, ma evidenziano una diffusa mancanza di rispetto delle normative.
Tra i casi più eclatanti segnalati dai NAS:
- Nel Nord Italia (Gruppo NAS Milano), è stato scoperto un ambulatorio polispecialistico e un’attività estetica senza le dovute autorizzazioni, portando alla sospensione immediata delle attività.
- Nel Centro Italia (Gruppo NAS Roma), una persona è stata denunciata per aver eseguito illegalmente interventi estetici senza abilitazione, sequestrando materiale sanitario e cosmetico e documenti falsi.
- Nel Sud Italia (Gruppo NAS Napoli), in una farmacia è stato accertato l’avvio abusivo di un’attività di estetista, con il sequestro di aree e attrezzature dedicate all’estetica avanzata.
Complessivamente, sono stati accertati 32 illeciti penali, tra cui esercizio abusivo della professione sanitaria e attivazione abusiva di ambulatori, e contestate 156 sanzioni amministrative, per un totale di 130mila euro di sanzioni pecuniarie. Il valore complessivo di dispositivi medici e farmaci sequestrati ammonta a circa 3,5 milioni di euro.
L’appello del Ministro Schillaci: “scegliere con consapevolezza”.
Il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha fortemente voluto questi controlli a tappeto e, in un’intervista a La Repubblica, ha lanciato un monito chiaro ai cittadini: “Non ci si può affidare ai social nella scelta di un professionista o a Dr Google.” Il Ministro ha sottolineato la necessità di far comprendere che anche gli interventi estetici possono comportare procedure chirurgiche e rischi significativi. È fondamentale, ha ribadito, consultare il proprio medico di famiglia o uno specialista in grado di indirizzare verso strutture e professionisti qualificati.
Campagne informative e nuove misure in arrivo.
Per contrastare il fenomeno delle prestazioni abusive e aiutare i cittadini a fare scelte più sicure, il Ministro Schillaci ha annunciato nuove iniziative. Saranno promosse, in collaborazione con le Società scientifiche del settore, campagne di informazione su social media, farmacie e studi medici.
Inoltre, a breve sarà istituita una Commissione stralcio con il compito prioritario di sbloccare le sanzioni disciplinari degli Ordini professionali nei confronti di chi opera abusivamente o non rispetta le regole di sicurezza. Nel frattempo, la Commissione centrale per le professioni sanitarie ha già ripreso a riunirsi per smaltire le pratiche pendenti.
Le attività di controllo dei NAS si estendono anche al web, con l’obiettivo di contrastare la pubblicità e la vendita illegale di medicinali e dispositivi medici usati impropriamente nella medicina estetica, arrivando all’oscuramento di siti web che promuovono tali pratiche.
L’operazione dei NAS e le dichiarazioni del Ministro Schillaci evidenziano l’impegno delle istituzioni a garantire la sicurezza dei cittadini nel delicato settore della medicina e chirurgia estetica, mettendo in guardia dai pericoli di un approccio superficiale alla scelta dei professionisti e delle strutture.
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