Assistente Infermiere: un nuovo profilo che divide OSS e Infermieri
Dal 5 luglio 2025 entra in vigore una figura controversa della sanità pubblica: ecco l’Assistente Infermiere.
Il 5 luglio 2025 segnerà una svolta nel panorama della sanità italiana con l’introduzione ufficiale della figura dell’Assistente Infermiere, prevista dal DPCM 25 marzo 2025 e formalizzata con il nuovo CCNL Sanità 2022-2024.
Una novità importante, ma al tempo stesso carica di dubbi e polemiche. Una trasformazione calata dall’alto, priva del confronto con chi, ogni giorno, vive la realtà degli ospedali, delle RSA e dei servizi domiciliari: OSS e Infermieri.
Un profilo ibrido e confuso, che rischia di creare caos
L’Assistente Infermiere è stato presentato come una figura intermedia tra l’Operatore Socio Sanitario e l’Infermiere. Ma nella pratica, appare come un profilo ibrido e indefinito, con competenze che si sovrappongono, generando confusione operativa e rischio giuridico.
Le aziende sanitarie potrebbero utilizzarlo in modo discrezionale, adattandone il ruolo a seconda delle necessità del momento, senza una cornice normativa chiara su:
- responsabilità,
- tutele assicurative (come previsto dalla Legge Gelli),
- e limiti d’intervento.
Un ritorno al passato, più che una vera riforma.
Questa figura nasce per rispondere a un’esigenza reale: la carenza di infermieri. Tuttavia, la soluzione scelta sembra più un rattoppo che una visione di sistema. In molti temono si tratti di un ritorno all’infermiere generico, abolito anni fa in nome della professionalizzazione dell’assistenza.
Il rischio concreto? Svalutare entrambe le professioni, sia quella infermieristica, sia il ruolo già delicato e spesso sottovalutato degli OSS.
Chi forma l’Assistente Infermiere? Il rischio di 21 modelli diversi.
Il DPCM affida alle Regioni l’attivazione e la gestione dei corsi di formazione. Ma senza linee guida nazionali forti e vincolanti, potremmo trovarci davanti a 21 percorsi differenti: per durata, accesso, contenuti e sbocchi.
Una frammentazione formativa che potrebbe aumentare le disparità territoriali, ridurre la qualità della preparazione e mettere a rischio i pazienti.
Il vero problema: risparmiare sul personale.
Molti operatori sanitari temono che la nascita di questo profilo sia motivata più da esigenze economiche che da un vero progetto di riorganizzazione. In pratica, una scorciatoia per risparmiare sul costo del personale, caricando di nuove responsabilità gli OSS che accederanno al nuovo ruolo, senza adeguati riconoscimenti economici né legali.
Nessuno deve restare indietro.
Non possiamo accettare una divisione tra “chi sale” e “chi resta”. Gli OSS che sceglieranno di non intraprendere questo nuovo percorso non devono essere penalizzati né dimenticati. Chiediamo:
- rispetto per tutte le professionalità,
- chiarezza normativa,
- e un vero dialogo con chi lavora sul campo.
L’introduzione dell’Assistente Infermiere non può diventare un altro caso di riforma incompleta e scollata dalla realtà.
Per approfondire, leggi il testo completo del DPCM in Gazzetta Ufficiale: DPCM 25 marzo 2025 – Gazzetta Ufficiale.
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