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A chi fa paura l’Infermiere Specialista?

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L’Infermiere Specialista rappresenta una chimera o un obiettivo concreto? Inutile girarci intorno, la progressione professionale del profilo di Infermiere scorre lentissima, quasi al limite del ristagno, fra scarsa incisività di alcune parti politiche e sindacali e vere e proprie dighe costruite da coloro a cui l’Infermiere futuro fa paura.

Eppure il futuro sarebbe già potuto iniziare, perchè nel CCNL 2019-21 è presente la possibilità di conferire incarichi di funzione crescente.

Così infatti recita il contratto attualmente in vigore:

Il sistema degli incarichi si basa sui principi di maggiore responsabilità e di impegno realmente profuso, valorizzazione del merito e della prestazione professionale ed è funzionale ad una efficace organizzazione aziendale e al raggiungimento degli obiettivi di salute previsti dalla programmazione sanitaria e sociosanitaria nazionale e regionale, finalizzati a promuovere lo sviluppo professionale, mediante il riconoscimento dell’autonomia operativa (art. 24 comma 2).

A questo modo l’incarico arriva a rappresentare un punto di riferimento di alta qualificazione, finalizzato al consolidamento, sviluppo e diffusione di competenze sanitarie avanzate relative ai processi di cura, riabilitativi, diagnostici e di prevenzione, decisionali e valutativi.

Un riconoscimento contrattuale di specializzazione, il traguardo che la famiglia professionale attendeva da decenni e che sviluppa la possibilità di carriera oltre il mero filone organizzativo (dal coordinatore infermieristico in sù).

E se da un lato questo si tramuta in un differente trattamento economico, premiante la maggior valenza professionale infermieristica di un dipendente rispetto ad un altro, dall’altro è evidente che questo incarico eleva il dipendente verso nuove possibilità di espansione della propria autonomia.

La produzione di effetti di questo articolo pone infatti l’Infermiere Specialista al centro delle dinamiche cliniche. Conseguentemente fornisce un bel trampolino verso la possibilità di rivendicazione di maggior spessore come soggetto decisionale circa il percorso di salute del paziente.

Per fare un primo esempio piuttosto banale, l’Infermiere esperto in Wound Care può certamente impostare l’assistenza alla lesione. Ma l’Infermiere con Incarico di Funzione può incidere sull’intero processo clinico assistenziale in quanto è coinvolto per contratto nella responsabilità di risultato. E giudicando questo scenario non possiamo che descriverlo con la parola “notevole”.

Se spostiamo poi il nostro pensiero sulle ripercussioni che potrebbero esserci, ad esempio, nel caso di un incarico di funzione professionale di Infermiere di Famiglia, potremmo sentire direttamente la nostra corteccia cerebrale gridare NOTEVOLE!

Tornando al discorso principale, si capisce quindi bene il perchè questo articolo di contratto non abbia quasi mai prodotto alcun tipo di effetti se non per quel che riguarda l’incarico organizzativo.

Insomma: Coordinatori sì, Specialisti clinici no.

Ma a chi fa davvero paura l’Infermiere con incarico di tipo professionale?

Eppure, se istituito, rappresenterebbe una sorta di toccasana per gli agonizzanti Sistemi Sanitari Regionali.

Quanto sarebbe più fluido il percorso di cura se alcune delle sue fasi fossero gestite in autonomia dagli Infermieri? Questo non significherebbe di certo l’acquisizione da parte di un Infermiere o di una Infermiera della facoltà di agire al di fuori di linee guida o protocolli. Un sistema di criterio che del resto vale anche per l’atto medico, che risulta perimetrato da deontologia, scientificità e regole giuridiche.

Con l’istituzione dell’incarico di funzione professionale si valorizzerebbe un professionista che grazie al suo profilo aziendale arriverebbe a soddisfare gran parte di quei bisogni di salute dei cittadini che restano fuori dalla fin troppo corta coperta della sanità pubblica.

Perchè in questa eterna lotta finalizzata a rivendicare confini e ad appropriarsi posizioni, forse spesso ci si dimentica che la Sanità Pubblica esiste proprio per prendere in carico la mancanza di salute delle persone, non l’egocentrica fame di qualche camice incravattato.

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    Vicedirettore del quotidiano AssoCareNews.it. Infermiere e Giornalista, autore di oltre 5000 articoli web e cartacei. Mille interessi, due figli, un cane ma solamente 24 ore a disposizione ogni giorno! Ciò nonostante non perde nemmeno un tè con il suo Bianconiglio.

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